differenza tra un Lt di olio e un Kg di olio

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giovedì 25 marzo 2010

Lavorando nel frantoio spesso si parla con i vecchietti che con tanta nostalgia raccontano i ricordi della loro vita, tra questi ricordi spesso mi raccontavano il duro lavoro nel frantoio ai loro tempi, quando non c’erano le macchine con motori elettrici, ma tutto il lavoro era svolto a mano e la molitura durava mesi.

L’immagini caratteristica dei loro ricordi è spesso marcata dal ricordo del caratteristico asinello a cui venivano bendati gli occhi, per non fargli venire i giramenti di testa, continuando a girare il frantoio, le classiche pietre che macinano le olive, e per mesi continuava a girare e macinare le olive, sicuramente in quei tempi la produzione di olio nelle ventiquattro ore, era molto ridotta se confrontato ad oggi, per questo il periodo di lavorazione durava molti mesi.

Sicuramente non possiamo confrontare l’olio di quei tempi con quello attuale visto che era impossibile mantenere gli standard attuali per ottenere l’ottimo extravergine di oliva,perché il lavoro di raccolta e lavorazione era totalmente manuale quindi impossibile raccogliere le olive e macinarle entro le classiche ventiquattro ore attuali.

Il lavoro in quel periodo all’interno dei frantoi li costringeva per mesi a vivere e lavorare continuamente ed ininterrottamente, per questo gli stessi produttori di olio durante la lavorazione delle proprie olive provvedeva a portare la legna per riscaldarsi e riscaldare l’acqua calda largamente usata durante tutta la lavorazione delle olive e il cibo per mangiare insieme ai frantoiani in dialetto (TRAPPITERI).  Tutto iniziava con la raccolta rigorosamente manuale e le olive erano spesso ben mature sia per la dura e lunga raccolta che per la convinzione che doveva calare l’olio(doveva riempirsi di olio), dopo aver finito la raccolta delle olive era il momento di portarli al frantoio  dove venivano immagazzinati in un locale per poi essere macinate il più delle volte l’attesa poteva essere più o meno lunga prima di andare alla lavorazione, una volta arrivato il turno di macinare le olive  si misuravano e venivano messe a mano all’interno delle ruote per essere macinate, adesso inizia il duro compito dell’asinello che doveva girare le ruote fino alla completa frantumazione ed amalgamazione della pasta delle olive, questo fase poteva durare ore ed ore di lavoro dell’asino, finita questa fase la pasta veniva versata in un apposito contenitore e tutto rigorosamente manualmente venivano riempiti dei fiscoli a sacca e venivano poste sotto una pressa che tramite una grossa vite fatta girare con la forza manuale dell’uomo piano piano spingeva un grosso piatto di legno che spremeva la pasta delle olive facendo fuoriuscire il mosto composto da acqua e olio che tramite una canaletta posto alla base della pressa scorreva il mosto che si raccoglieva in una grossa vasca, in questa grossa vasca si lasciava riposare il mosto che grazie al peso specifico l’olio affiorava in superfice mentre l’acqua si riponeva sotto e sul fondo della vasca si raccoglieva tutta la parte solida, a questo punto si iniziava la raccolta dell’olio affiorato in superfice in modo naturale grazie alla legge fisica del diverso peso specifico, a questo punto con l’aiuto di un apposito mestolo appiattito veniva raccolto l’olio dalla superfice dell’acqua.

La sansa spremuta veniva di nuovo rimacinata con l’aggiunta di acqua calda e rifatto tutto il passaggio in modo da spremerla ulteriormente, la pasta delle olive ottenuta dalla rimacina era ancora ricca di  olio.

Mentre tutta l’acqua rimasta dalla separazione dell’olio veniva  raccolta in una vasca molto più capiente della prima in modo che l’olio rimasto finisse di affiorare per il successivo recupero.Tutto questo procedimento all’ora durava giorni mentre adesso dura qualche ora con un risultato sicuramente maggiore in tutti i sensi.

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